domenica 6 maggio 2012

L'invenzione del mare - L'Occidente e il fascino della spiaggia (1750-1840) di Alain Corbin

Immagine di L'invenzione del mare

Una lettura per gli (un)happy few

Questo libro mi ha attratto perché si proponeva di tracciare una storia di quello che si potrebbe descrivere come un cambiamento di mentalità; la lenta trasformazione del modo di guardare ai luoghi del riposo - e alla riva marina in particolare - fino alla nascita di una nuova mitologia, quella della spiaggia come luogo privilegiato della "vacanza", intesa come fuga dalla quotidianità.

In questo senso devo dire che il libro di Corbin offre molti spunti a cui attingere. Ciò nonostante si rivela un saggio di difficile lettura, con innumerevoli rimandi a una vasta bibliografia che sembra servire solo a disperdere l’attenzione del lettore. Anche le fonti a cui Corbin si riferisce, in gran parte di origine francese, rimandano quasi sempre a fatti e realtà che sono piuttosto distanti dalla nostra esperienza.

Ne risulta perciò una prosa difficile, costantemente ramificata in millemila rivoli, che da una nebbia si addentra in una bruma, talmente innamorata della propria fumosità da perdere spesso di vista l’oggetto della narrazione.

Proprio per questo sono costretto a inserire il libro di Corbin nel numero dei saggi dalle buone intenzioni ma dagli scarsi risultati, una lettura riservata solo a un pubblico di (un)happy few.

L'INVENZIONE DEL MARE - L'OCCIDENTE E IL FASCINO DELLA SPIAGGIA (1750-1840)
ALAIN CORBIN
Brossura 368 Pagine
ISBN-13: 9788831753210
Editore: Marsilio

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