L'ingresso su via degli Asili |
Palazzo Pfanner a Lucca visto dall'esterno non è un edificio appariscente. Situato a due passi dalla basilica di San Frediano, ha il suo ingresso in via degli Asili 33, una stradina a due passi dalle celebri Mura, nei pressi di quello che era il Real Collegio Lucchese dove tra gli altri studiarono Giuseppe Giusti, Guglielmo Acton e Cesare Sardi e che ebbe tra i docenti Lazzaro Papi e Luigi Fornaciari.
La costruzione del palazzo nelle forme attuali risale al 1660, anno in cui i Moriconi, ricchi mercanti di seta, commissionarono a un architetto genovese la costruzione di un palazzo signorile a due passi dalle mura. L'architettura era barocca secondo la moda dell'epoca, l'edificio suntuoso. Fin troppo, e sicuramente più di quanto le finanze dei Moriconi potessero sostenere, tant'è che nel 1680 la proprietà passò a un'altra famiglia di mercanti da poco entrati a far parte dell'aristocrazia lucchese, quella dei Controni.
Lo scalone d'ingresso al piano nobile |
Dopo l'acquisto i Controni decisero di celebrare degnamente la loro ascesa sociale facendo ristrutturare l'edificio e aggiungendo tra le altre cose anche il maestoso scalone esterno che fu terminato nel 1686. Qualche anno dopo fecero progettare dal famoso architetto Filippo Juvarra lo splendido giardino all'italiana ornato di statue e di una fontana, posto sul retro del palazzo proprio a ridosso delle mura.
Il giardino visto dallo scalone |
Esternamente e internamente il palazzo venne affrescato da due pittori specializzati, Pietro Paolo Scorsini e Bartolomeo de Santi, con delle immagini illusionistiche che riproducevano prospettive architettoniche dette all'epoca quadrature.
Veduta del giardino dal piano nobile |
In questi ambienti di prestigio i Controni ospitarono nel 1692 perfino un'Altezza Reale: il principe Federico di Danimarca, di passaggio a Lucca nel corso del suo Grand Tour, ricordato soprattutto per il "flirt" con la giovane locale Maria Maddalena Trenta.
Il palazzo ebbe il periodo di massimo splendore tra i primi del Settecento e i primi dell'Ottocento. Il declino iniziò con la Rivoluzione Francese, che spazzò via il contesto sociale e politico che aveva favorito l'ascesa della famiglia Controni.
Il palazzo ebbe il periodo di massimo splendore tra i primi del Settecento e i primi dell'Ottocento. Il declino iniziò con la Rivoluzione Francese, che spazzò via il contesto sociale e politico che aveva favorito l'ascesa della famiglia Controni.
Una delle sculture del giardino |
Così il tempo e i rovesci della storia e dell'economia portarono anche i Controni ad avere difficoltà economiche, che resero sempre più oneroso e impegnativo far fronte alle spese di mantenimento del palazzo.
Verso metà Ottocento i Controni, spinti dal bisogno, decisero di affittarne parte delle sale alle Scuole di Mutuo Insegnamento e alla Corte d’Assise lucchese. Questo non fu comunque sufficiente a far fronte ai debiti della famiglia, che però vide arrivare soccorso nella figura di un mastro birraio austriaco di una piccola città sul Lago di Costanza, Felix Pfanner di Hörbranz.
Giunto a Lucca in seguito a un decreto del 1845 con cui il Duca di Lucca, Carlo Lodovico di Borbone, aveva fatto richiesta per sé e per la città di «un abile fabbricatore tedesco di birra», Felix iniziò a produrre birra insieme a un socio, tale Gabor Kovacevich, ma nel 1856 decise di mettersi in proprio fondando la birreria Pfanner.
Saputa l'intenzione dei Controni di cedere in affitto parte del palazzo, lo Pfanner propose loro di affittare il piano terra, le cantine e il giardino per installarvi la sua attività. Fu una delle prime birrerie che nacquero in Italia, sicuramente la prima della Toscana: la birreria Pfanner diventò in breve un punto di incontro irrinunciabile per tutti i lucchesi e anche per coloro che si trovassero di passaggio in città.
Saputa l'intenzione dei Controni di cedere in affitto parte del palazzo, lo Pfanner propose loro di affittare il piano terra, le cantine e il giardino per installarvi la sua attività. Fu una delle prime birrerie che nacquero in Italia, sicuramente la prima della Toscana: la birreria Pfanner diventò in breve un punto di incontro irrinunciabile per tutti i lucchesi e anche per coloro che si trovassero di passaggio in città.
L'operoso Felix sistemò nelle cantine del palazzo le vasche per la fermentazione dell'orzo e i macchinari necessari per la trasformazione dello stesso in birra; nel giardino, sotto a un grande pergolato, fu allestito un grande bancone di mescita in marmo con sedie e tavoli in ghisa, ai quali gli avventori potevano passare un po' di tempo in compagnia di un boccale di birra davanti alla monumentale architettura del Palazzo, in un'atmosfera impressionista da Belle Époque.
Il successo dell'azienda fu durevole e redditizio. Con il passare del tempo, grazie ai proventi ricavati dal suo birrificio, Felix fu in grado di acquistare l’intero Palazzo, il quale prese il suo nome e divenne sede ufficiale della birreria Pfanner. Dopo decenni di attività, la birreria chiuse nel 1929.
Uno dei discendenti di Felix, Pietro Pfanner, diventò un valente medico chirurgo e negli anni Venti del Novecento fu anche Sindaco di Lucca: la famiglia è riuscita a mantenere la proprietà del palazzo e negli anni Ottanta e Novanta del Novecento ha condotto importanti opere di restauro che hanno permesso di aprire al pubblico l'edificio e anche di destinarlo in parte all'accoglienza turistica. Nel palazzo infatti, oltre ad alcune sale arredate con mobili e suppellettili d'epoca, si trova una collezione di strumenti chirurgici e testi di medicina appartenuti a Pietro Pfanner.
Il palazzo è stato utilizzato da numerosi registi come "palazzo della nobiltà papalina". Ad esempio è il palazzo del marchese del Grillo nell'omonimo film con Alberto Sordi (1981), la residenza della famiglia dei Sant'Agata in "Arrivano i bersaglieri" di Luigi Magni e il giardino in "Ritratto di signora" con Nicole Kidman del 1996.
Chi volesse visitarlo (e io raccomando molto l'esperienza) può trovare orari e prezzi cliccando qui.
La cucina del palazzo |
La sala da pranzo |
Il successo dell'azienda fu durevole e redditizio. Con il passare del tempo, grazie ai proventi ricavati dal suo birrificio, Felix fu in grado di acquistare l’intero Palazzo, il quale prese il suo nome e divenne sede ufficiale della birreria Pfanner. Dopo decenni di attività, la birreria chiuse nel 1929.
Uno dei discendenti di Felix, Pietro Pfanner, diventò un valente medico chirurgo e negli anni Venti del Novecento fu anche Sindaco di Lucca: la famiglia è riuscita a mantenere la proprietà del palazzo e negli anni Ottanta e Novanta del Novecento ha condotto importanti opere di restauro che hanno permesso di aprire al pubblico l'edificio e anche di destinarlo in parte all'accoglienza turistica. Nel palazzo infatti, oltre ad alcune sale arredate con mobili e suppellettili d'epoca, si trova una collezione di strumenti chirurgici e testi di medicina appartenuti a Pietro Pfanner.
Il palazzo visto dal giardino |
Chi volesse visitarlo (e io raccomando molto l'esperienza) può trovare orari e prezzi cliccando qui.
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