"Consiste Monte Murlo in una vaga collina che si avanza quasi isolata nella pianura occidentale di Prato, fra l'Agna e il fosso Bagnolo, ultimo risalto dello sprone meridionale del Monte Giavello. La maggiore altezza presa dal campanile della pieve di Montemurlo trovasi a braccia 328 sopra il livello del mare Mediterraneo fra il grado 28° 42' 3' di longitudine e il grado 43° 55' 8" di latitudine, 6 miglia circa a levante di Pistoja, e 14 a maestro di Firenze. E il castel di Montemurlo è una piccola cosa in confronto della fama che il suo nome per l'Italia mena. Imperocchè esso è tenuto generalmente per un fortilizio di gran conseguenza da chi pensa che Castruccio vi pose l'assedio nel tempo che faceva abbattere la sottoposta torre di Perugiano ai Pazzi e il sovrastante castello di Giavello agli Strozzi di Firenze; e più che altro Montemurlo è rinomato dal caso che ne fecero e dal vistoso prezzo che per averlo da'Fiorentini fu pagato. Ma la fama si accrebbe a Montemurlo dai caldi fautori della spirata repubblica, o piuttosto dai fieri nemici della casa de' Medici salita sul trono di Firenze. I quali trovandosi nella lista de' proscritti da Cosimo I, nel 1587 costà si raccolsero con una mano di armati nella lusinga di poter abbattere questo e di far risuscitare la già sepolta libertà fiorentina. Alla testa dei restauratori era quel Baccio Valori che ott'anni prima a nome del pontefice Clemente VII assisteva indefessamente all'assedio di Firenze, e quindi dettava bugiardi capitoli alla sua resa nella villa Guicciardini a Montici, appellata poscia per onta la Bugia. L'altro fu. Filippo di Piero Strozzi, uomo da potente famiglia uscito, di animo nobile, e volto a generose imprese." (E. Repetti, Dizionario Geografico e Fisico della Toscana, 1833)
Foto aerea della Rocca (dal libro "Sguardi dal cielo" di A Tradii e C.Cerretelli, 2006) |
Il turista o anche il semplice curioso che si trovi oggi a salire le curve tortuose della strada che porta alla Rocca trova poche memorie del passato militaresco del luogo. Appartato nel suo isolamento a dominio di una piana ormai irriconoscibile, il castello sorveglia oggi una terra ben diversa da quella che conoscevano coloro che la Rocca avevano ideato e costruito: industrializzata e antropizzata, quasi del tutto immemore del suo passato.
Nell'insieme la Rocca si può definire una villa privata di aspetto "merlato" che nasconde sotto belletti ottocenteschi le poche parti originali (mura e torre) dell'antica struttura medievale. E' preceduta da un piccolo borgo a cui si arriva attraverso una porta che rappresenta il resto più cospicuo delle antiche mura. Le costruzioni del borgo, tutte sottostanti la villa, prospettano su una piccola piazza rettangolare dove si trova la cancellata che attualmente costituisce l'ingresso della Rocca, a cui si arriva attraverso una serie di terrazze-giardino. Accanto alla cancellata alcune case private, la pieve di San Giovanni Decollato col suo campanile che non nasconde le passate velleità di torre difensiva, una sorprendente copia di un cippo etrusco del VI secolo a. C. scoperto nel 1933 nella scalinata di accesso e un ristorante-pizzeria. Vasto e ancora bello il panorama, in cui l'occhio corre ad oriente lungo le quinte delle colline - Monte Ferrato, Poggio Castiglioni, Monte Morello - fino a cogliere - lontana ma ben distinguibile - la cupola del Duomo di Firenze.
Va infine elogiato il recupero di quello che resta del castello e dei giardini da parte della famiglia Becciani, proprietaria della Rocca dagli anni Trenta del Novecento. Oltre ad aver mantenuto i bellissimi giardini hanno creato nei sotterranei/cantine una sorta di "piccolo museo contadino" che si vede con piacere, e aperto in molte occasioni la Rocca alle visite del pubblico.
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