La Via Dolorosa |
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Nei pressi di Montaione, accanto al convento intitolato all'eremita San Vivaldo, il 1º di maggio del 1500, a seguito dell'insediamento dei Frati Francescani Minori, si iniziarono a costruire una serie di chiesette e cappelle che riproducevano la topografia e i luoghi santi di Gerusalemme. Da qui il nome di "Gerusalemme di Toscana".
L'ideazione del Sacro Monte fu merito dei frati, che in quel tempo erano soliti fare molti pellegrinaggi in Terra Santa, e in particolare fra' Tommaso da Firenze e fra' Cherubino Conzi, i quali costruirono prima il convento e poi 25 cappelle ricordanti le varie tappe della vita, passione e morte di Gesù Cristo, aiutati nell'impresa anche dagli abitanti del luogo che trasportarono le pietre necessarie alla costruzione dal fondo del fiume Egola.
In ogni cappella venne realizzata una scena della narrazione evangelica, con personaggi in terracotta dipinta di grande espressività e a dimensioni naturali, in modo da dare l'impressione a chi entrasse di trovarsi al centro della rappresentazione. Quasi tutte le sculture sono della bottega dei Della Robbia; molte sono dei veri capolavori di espressività.
Lo scopo della realizzazione delle cappelle era di offrire alla popolazione la possibilità di fare un pellegrinaggio "virtuale" senza andare a Gerusalemme, che in quel periodo cadeva sotto il dominio dei turchi, e senza eccessivo dispendio di denaro. Esiste infatti una bolla di papa Leone X (1516) in cui si stabilisce il riconoscimento delle cappelle e la concessione di un'indulgenza a coloro che vi fossero andati a pregare.
Fra' Tommaso da Firenze si affidò per la realizzazione topografica esclusivamente alle sue memorie, legata ai molti viaggi in oriente, a Creta e in Terra Santa, oltre ai contatti con il frate Bernardino Caimi che in quegli anni progettava il Sacro Monte di Varallo in Piemonte.
Fra' Tommaso scelse il luogo con estrema accuratezza, adottando l'orientamento astronomico di Gerusalemme e non quello locale: aveva identificato ad est del convento una valle boscosa, che rassomigliava alla valle di Giosafat; più a sud un rilievo si era ideale a rappresentare il Monte degli Ulivi; a nord, un ripiano naturale poteva rappresentare la spianata del tempio, mentre poco più in là, una collinetta, veniva a formare il Monte del Calvario.
Ancora oggi esistono 17 delle 25 cappelle costruite in origine. Il progetto originario ne prevedeva ben 34. Nel corso dei secoli alcune cappelle sono scomparse per incuria o per eventi naturali, altre invece sono state aggiunte. Resta comunque intatto il progetto di catechesi di fra' Tommaso, che era quello di avvicinare in modo tangibile la narrazione evangelica alla sensibilità popolare, perché potessero credere anche "quelli che non hanno visto".
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