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L'ingresso di Casa Martelli |
Se un motto si può applicare a Casa Martelli è proprio quello coniato dallo scrittore Carmine Abate, "per addizione". Proprio per addizione è infatti cresciuta questa dimora, partendo da alcune case che i Martelli possedevano in via alla Forca (l'attuale via Zannetti) e allargatasi inglobando le abitazioni confinanti al crescere delle fortune familiari, sempre legate a filo doppio a quelle della famiglia dei Medici, di cui furono fedeli alleati fino dai primi anni del Quattrocento.
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Una sala della quadreria |
Ricchi come i Medici - ma sempre un passo dietro a loro, mai in piena luce - i Martelli arrivarono anche a intrecciare la loro famiglia con quella dei signori di Firenze. Nel 1570 il granduca Cosimo I sposò in seconde nozze la ventenne Camilla Martelli. Fu un matrimonio tormentato e sfortunato che portò comunque lustro e ricchezza alla casata, che ebbe un periodo di grande fortuna nel Seicento per poi continuare la sua prosperità fino alla fine del Settecento.
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Il salotto giallo con l'Adorazione di Piero di Cosimo |
Con la fine del mondo mediceo cominciò il declino: l'Ottocento e ancor più il Novecento furono secoli di spoliazione e di lento decadimento, che raggiunse l'apice quando Francesca Martelli lasciò alla Curia Fiorentina il palazzo e quanto conteneva. Nei dodici anni in cui il palazzo restò nelle mani della Curia amministratori infedeli spogliarono il palazzo di molti arredi e tanti oggetti vennero dispersi: per fortuna però nel 1998 venne raggiunto un accordo e l'eredità Martelli fu acquisita dallo Stato.
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Il giardino d'inverno |
Dal 2009 il palazzo è aperto al pubblico. Io, dopo averlo visto, posso solo suggerirvi caldamente di visitarlo. E' un esempio più unico che raro di dimora nobiliare in cui molto - anche se non tutto - è rimasto come quando i Martelli l'abitavano, senza inserimenti arbitrari ma come una concrezione stalattitica di oggetti e di significati, avvenuta attraverso i secoli per aggiunte successive. Una "capsula del tempo", una nicchia in cui il passato ritorna vivo per farci ancora sentire la propria voce.